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martedì 18 marzo 2014

Extrema Ratio: fake knives are for fake people

Ciao a tutti,

con questo post aderisco volentieri alla richiesta fattami dalla nota azienda Extrema Ratio, relativa alla diffusione di immagini che spieghino in dettaglio la differenza tra i coltelli originali prodotti a Prato e le numerose copie in circolazione fatte in Cina o comunque fuori dall'Italia. Credo infatti di fare cosa utile ai molti fans di questo brand italiano, ed in generale agli appassionati del mondo dei coltelli.

Negli anni, ho letto e partecipato a innumerevoli discussioni riguardanti ER ed i suoi prodotti. Ovviamente ci sono sia ammiratori che detrattori degli strumenti prodotti da questa azienda, tuttavia mi pare che alcuni punti siano indiscutibili: a. Extrema Ratio ha dato un contribuito essenziale negli anni ’90 nel rilanciare il mercato della coltelleria italiana, mercato che stava appena uscendo da una lunga crisi; b. i prodotti ER hanno sempre un forte “carattere”, che può piacere o meno ma è sicuramente ben identificabile e peculiare di questo brand; c. Extrema Ratio ha sempre decisamente puntato sul 100% Made in Italy, una scelta coraggiosa che non è stata abbandonata neppure in questi anni di crisi.
Non voglio nascondermi dietro un dito: so bene che alcuni di voi ritengono i coltelli Extrema Ratio troppo cari. Per parte mia, posso solo dire che se l’azienda di Prato da molti anni continua a sfornare novità e a crescere, vuol dire che in fondo il rapporto prezzo/qualità dei prodotti che propone non è così squilibrato. In fin dei conti siamo in un mercato libero e chi vuole comperare un coltello ha un’ampia possibilità di scelta... 

Quanto sopra può sembrare una sorta di panegirico, ma riflette realmente quanto penso dell’azienda di Prato e dei suoi prodotti. Non sono un fan di tutti i coltelli Extrema Ratio, però nel tempo, provandoli, ho imparato ad apprezzare molti degli strumenti prodotti da questa coltelleria, e ad ammirare il coraggio di chi ha creduto in coltelli dal look “rivoluzionario” e originale come il RAO o il SERE1, per fare qualche esempio.

Concludendo, per quanto mi riguarda credo che ci sia solo da guadagnare nel privilegiare e proteggere i prodotti concepiti e realizzati in Italia. L’enorme mercato dei “falsi”, prodotti di scarsa qualità (come vedremo nelle immagini che seguono), fatti senza il minimo rispetto per la tutela dell’ambiente e la sicurezza dei lavoratori, danneggia ciascuno di noi, in vari modi. L’Italia è il secondo Paese manifatturiero del Continente europeo e gran parte della nostra economia si basa su ciò che le nostre aziende producono, basta questo a farmi capire quanto sia importante tutelare il Made in Italy. Tra l’altro, personalmente mi disgusta il pensiero di comperare un oggetto fatto probabilmente da un ragazzino sottopagato che deve respirare i fumi di saldatura e le polveri tossiche, in una fabbrica dove gli inquinanti vengono dispersi nell'ambiente. 

Ciò detto, largo alle immagini gentilmente fornite da Extrema Ratio, relative al confronto tra i prodotti originali ed i “falsi”.

Grazie per la vostra attenzione,

Alfredo Doricchi















2 commenti:

  1. Sono proprio queste cose che danneggiano gravemente l'industria Italiana purtroppo.
    Comprando direttamente in negozio o simili ci si può accorgere, ma acquistando online si può cadere in una truffa perché questi falsi sono sempre più simili agli originali esteticamente, anche se manca totalmente la qualità degli originali.
    Come accade per ER, anche altre coltellerie italiane sono volgarmente copiate oltre a moltissime altre case di abbigliamento e materiale per outdoor, italiane e non.
    Meglio stare ben attenti o almeno evitare di alimentare questo fenomeno dannoso alla nostra economia.

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  2. Grazie per il commento, Luca. Spero che siano sempre più le persone che la pensano come te.
    Il mercato dei falsi da un lato toglie posti di lavoro in Italia, dall'altro alimenta il mercato del lavoro in quei Paesi (Cina, Sud-Est asiatico) che non hanno alcun rispetto né per la salute umana né per l'ambiente. E' ovvio quindi che comperando un ER falso (come qualsiasi altro prodotto simile), ci diamo la "zappa sui piedi" due volte.

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